Micro e nanoplastiche nel biota e nell'ambiente acquatico

La produzione mondiale di materie plastiche è fortemente cresciuta, passando da 1,7 milioni di tonnellate nel 1950 a 322 milioni di tonnellate nel 2015. La plastica a "fine vita" si accumula particolarmente negli habitat marini, ove gli oggetti più grandi tendono a frammentarsi per poi accumularsi sulla costa o sul fondo marino, entrando nelle reti trofiche marine. La valutazione dell'inquinamento marino da microplastiche è relativamente recente e vaste aree di mare rimangono ancora scarsamente esplorate. Questo è il caso del Mar Mediterraneo, le cui coste ospitano circa il 10% della popolazione costiera globale, mentre il bacino costituisce una delle rotte marittime più trafficate del mondo e riceve acque da bacini fluviali densamente popolati (es Nilo, Ebro, Po, Rodano). La contaminazione da microplastiche nel Mediterraneo è un problema la cui importanza è stata riconosciuta solo recentemente.

 

Obiettivi

  • Sviluppo di metodi per la separazione ed il riconoscimento di micro e nanoplastiche in matrici ambientali (acqua e sedimenti) e biologiche (invertebrati e vertebrati)
  • Studio e monitoraggio delle plastiche nei corpi idrici continentali, marino-costieri e offshore, sia nella colonna d'acqua che nei sedimenti
  • Studio e monitoraggio dell'accumulo e ripartizione di micro e nanoplastiche nella rete trofica marina (invertebrati e vertebrati) con particolare enfasi alle specie di interesse commerciale

 

Strumentazione e Metodi

Per il raggiungimento degli obiettivi di questa ricerca si utilizzano diverse tecniche strumentali come quali la microscopia ottica ed elettronica, la spettrometria FTIR e di Ramane.

 

Discipline coinvolte

Ecologia; Chimica Analitica Ambientale.

 

Gruppo di lavoro

  • Michele Mistri
  • Cristina Munari
  • Luisa Pasti
  • Alberto Cavazzini
  • Carmela Vaccaro (Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra)

 

Collaborazioni

Il gruppo di ricerca si avvale sia di collaborazioni interne al Dipartimento e all’Ateneo (Scienze Fisiche e della Terra), sia di numerose collaborazioni nazionali (Università Cà Foscari di Venezia, Università Politecnica delle Marche, APM Ferrara, Euromark Padova) ed internazionali (National Institute of Biology, Slovenia)

 

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